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Il progressivo invecchiamento della popolazione con l'inevitabile aumento delle patologie croniche sta spingendo il sistema sanitario a reperire ulteriori risorse da impiegare sul territorio, ossia al domicilio del paziente. Non da sottovalutare il crescente numero di persone sole (maggiormente anziani), che via via perdono l'autosufficienza e rimangono "prigioniere" nella loro abitazione non potendo accedere ai servizi sanitari. Da qualche anno, in via sperimentale ed oggi sempre più capillarmente si sta diffondendo nelle ASL la figura dell'Infermiere di Famiglia e Comunità.
L'infermiere di famiglia e di comunità è un operatore sanitario con competenze specifiche nelle cure primarie e in sanità pubblica e si occupa di aiutare il paziente a gestire una malattia o una disabilità cronica in stretta sinergia con il medico di famiglia. Con quest'ultimo si relaziona nel monitoraggio del malato cronico (diabetico, iperteso, scompensato, bronchitico cronico) e si raccorda, in caso di necessità, con i servizi ospedalieri o altri servizi territoriali (centro assistenza domiciliare). Ha un ruolo anche proattivo per promuovere, assieme al Medico di Famiglia, salute ed educazione sanitaria non solo per il malato, ma soprattutto per gli altri componenti della famiglia, insegnando l’adozione di corretti stili di vita e di comportamenti adeguati.
Nel nostro Distretto sanitario il servizio è attivo. Sarà il medico di famiglia che valuterà lo stato clinico del paziente, nel contesto familiare, e la necessità o meno di inoltrare la richiesta di attivazione dell'infermiere di famiglia.